venerdì 6 giugno 2008

PALAGIANELLO - “Visti da vicino”, gli arresti di Palagianello.


Nel piccolo paese abbarbicato alle pendici dell’imponete murgia mottolese, con le case-grotte nella spalla della gravina, disabitate, ma ancora agibili perchè lasciate da poco, gli 11 arresti di lunedì notte hanno lasciato il segno dello sbigottimento e di una collettiva costernazione.
Giovani in movimento”, un’associazione culturale autonoma dai partiti ma collocata nella Sinistra, ha chiesto al “Corriere” un incontro-dibattito per analizzare l’accaduto, le sue cause, le sue prospettive. Appuntamento nella sede della Sinistra Democratica, ospiti di Paolo Rubino: 23 giovani, fra i quali nove ragazze e una ragazza di seconda giovinezza. Si comincia con il racconto della nottata. Alcuni di noi, dicono a più voci i “Giovani in movimento”, i nottambuli, abbiamo assistito al salire nelle case dei carabinieri. Molti avevamo il sospetto che qualcosa stesse per succedere, nei giorni scorsi in paese erano state notate facce nuove. Il mattino dopo il paese era sotto choc, abbiamo cercato nei giornali che cosa fosse successo, e forse anche il perché.
Quanto a noi, movimento culturale e politico, abbiamo cambiato il nostro calendario: per il 20 avevamo in programma una manifestazione contro il precariato, ora il nostro problema è recuperare questi nostri coetanei. Le cause?
Comincia Vito: ne eravamo fuori, ora siamo dentro. Nelle città che avevano tutto, la droga è arrivata prima, noi che non avevamo niente l’abbiamo avuta dopo. Dunque la droga non è una necessità, ma un andar controcorrente. I nostri esempi di vita sono i “dritti” che fanno carriera e i “fessi” che sono quelli che lavorano e conducono un vita regolare. Fra gli arrestati conosco chi aveva cambiato strada, che è stato arrestato per fatti commessi molto tempo prima. Ai giovani bisogna dare luoghi dove poter manifestare la loro personalità, impegni sociali, la differenziata, l’ambiente, la musica, la politica...
Gregorio: Ciò che succede è un fatto in piccolo della globalizzazione. Gli arresti sono uno scandalo che può essere benefico, sono effetto di scarsa attenzione, nessuno tira il freno nella libertà dei ragazzi, perfino dei ragazzini di 12 o 13 anni. Ne conosco alcuni che ogni giorno prendono il treno e vanno a Taranto a comprarsi le canne...
Orlando: fra i ragazzi la droga è una cosa normale. A scuola non più temi, dibattiti, c’è lassismo anche fra i professori...
Nunzio: lo spinello è un dato di fatto acquisito. A 12 anni si fuma la cana come noi a 12 anni giocavamo con le palline, il giorno più atteso della settimana è il sabato, perché la paghetta sarà spesa in canne, invece che in caramelle o cioccolata. Fra i giovani lo spinello è consuetudine, chi non si omologa “sta sotto”, è depresso, o viene considerato tale. Come ieri si sentiva grande chi fumava la sigaretta, oggi si sente grande che si fa lo spinello...
Flavio: oggi ci si vergogna di non fumare. Non si può passare dalla repressione alla legalizzazione,
occorrono certezze dalle istituzioni. Al momento non vedo soluzioni...
Antonello: Per fermare il fenomeno occorre informazione, chi sa bene a che cosa va incontro quando comincia a drogarsi ci penserà due volte...
Gregorio: ecco perché questi arresti possono essere utili: le nostre parole non avrebbero avuto alcun effetto...
Francesco: invece con questi arresti non si è calmato nessuno, chi andava a rifornirsi continua ad andare, come se non fosse successo nulla. Questi ragazzi se li chiamiamo a giocare a calcetto non vengono, e nemmeno se li chiamiamo per andare a sfottere le ragazze. Hanno stimoli solo
per la canna. Quanto all’educazione, se la madre va in discoteca, ìdove si vuole che vada la figlia? Ci sono luoghi in cui si fuma, noti a tutti, di consumo e spaccio. Ho chiesto ad alcuni: perché lo fai? Ho problemi. Quali? Case, debiti. Problemi comuni a tutti...
Paolo (Rubino): Attenti, non mettiamo sul banco degli imputati le nuove generazioni, non trasformiamoci in censori. Domandiamoci: le agenzie educative, politica, famiglia scuola, lavoro, hanno fatto il loro dovere nelle prevenzione e nella cura? Ieri in politica ognuno aveva il suo mondo, uno scopo. Poi lo scontro ideologico è degenerato in lotta per il potere i giovani scoprono di non avere più un futuro. In famiglia prevale la figura del papà amico. Si è passati
dall’autoritarismo all’amicizia: un’uscita dalle responsabilità, dalle regole discusse e condivise
si è passati al libertinaggio. I ragazzi bulli e vandali: ricordo che quando videro un vecchio, come Vincenzo Fatiguso rimettere a posto il parco con le sue mani e gratuitamente, anch’essi amarono
e rispettarono il parco. Ciò che è importante per il grande lo è anche per il piccolo.
Il Bene pubblico se svalutato sarà soggetto a vandalismi; la cosa nostra attira la distruzione, la cosa di tutti il rispetto. C’è un malessere dell’anima, è la prima volta che i figli stanno peggio dei genitori. E c’è chi ha interesse in ciò. La comunità si è rotta, distrutta dall’ideologia dell’individualismo. Siamo al si salvi chi può, quindi a spese dell’altro, dalla solidarietà siamo
passati all’egoismo, dire: il mondo sono io. Ai giovani è stato rubato il futuro, e dove non c’è futuro c’è spazio per la droga. Che fare? Capire perché abbiamo rubato il futuro ai nostri giovani, restiturglielo e farglielo ricostruire, responsabilizzarli, chiamarli al loro dovere, ma dopo che ciascuno, dall’alto in giù, avrà mostrato di adempiere al proprio. Questi ragazzi son nostri figli, sono vittime e dobbiamo impedire che diventino carnefici, ecco perché questi arresti lasciano
l’amaro in bocca: incarcerandoli si manda all’università del crimine chi prima era alle elementari, rimettendoli dopo pochi giorni in libertà fa poi invocare la tolleranza zero, e lascia un’inquietudine: si arrestano i pesci piccoli, ma si lascia fuori la cupola, il capo branco dov’è? E quali sono le fonti di approvvigionamento? Il Consiglio comunale deve discutere e concludere sul che cosa fare per contrastare questo fenomeno.
Orlando: I giovani non sappiamo più dove andare. Nei partiti o si gioca a birra, o si parla di spartizione del potere, o sono chiusi.
Vito: dobbiamo organizzare una pubblica assemblea con tutti i politici del territorio e della Regione per una presa di coscienza, dobbiamo lottare in prima persona sui problemi della nostra comunità. Invece di punire bisogna educare con impegni nel servizio civile...
Francesca: Siamo dinanzi ad una questione delicate, complessa e triste. Questi ragazzi sono tutti nostri amici. Non parlarne è peggio. Con gli arresti che cosa è successo nei loro animi? Come ne escono? Il loro è un problema di solitudine e noia. C’è indifferenza e vergogna verso il problema: che cosa ha fatto la politica? E la Chiesa? E La famiglia? Chi ha guardato dentro ai giovani? Chi ha rafforzato le loro difese immunitarie? Se si fa sentire il giovane un numero, il giovane si sente umiliato. Bisogna aggregarli, farli innamorare della vita, farli sentire persona. E bisogna riprendere la discussione sulla legalizzazione delle droghe leggere, per eviatre i delinquenti e per evitare il tabù.
Vito: La droga ormai fa parte della vita perché non si è più in grado di conquistare ciò che si vuole, perché non abbiamo esempi. Non abbiamo visto un politico vicino a chi ha questi problemi...
Il parlare si va sfibrando, è difficile tenere insieme rabbia, severità, amarezza. I ragazzi cercavano una risposta a una domanda inespressa, forse perché inesprimibile: perché una piccola comunità sta naufragando nell’indifferenza?
Forse la risposta, ma inesauribile, sta in un’altra domandadenuncia: dove volete che vada la figlia, se la madre va in discoteca?
(Michele Cristella - Corriere del giorno 06/06/2008)

2 commenti:

sunflower ha detto...

Innanzitutto penso che dire che “giovani in movimento” sia una un’associazione culturale autonoma dai partiti ma collocata nella Sinistra sia un controsenso, perché, a mio parere nessuna associazione collocata all’interno di un partito sarà mai scevra da esso (sia di destra che di centro che di sinistra) e pertanto ogni idea sarà guidata dal medesimo partito.
Si dice che molti, durante la notte, hanno assistito a quanto è accaduto: perché quei molti, che escono di notte, che fanno vita notturna, durante le loro “uscite” non hanno mai notato le cose che non vanno prima dell’intervento delle forze dell’ordine?! Sicuramente anche voi avete notato, avete scrutato i comportamenti strani di alcuni… perché allora non avete denunciato il tutto? Purtroppo tante cose sono sotto gli occhi della gente ma mai nessuno denuncia per tempo, quasi ci fosse omertà. E poi quando ci sono gli arresti si dice “ah, avevano visto qualcosa di strano”.
Ci tengo a sottolineare che è squallido parlare in questo modo: “I nostri esempi di vita sono i “dritti” che fanno carriera e i “fessi” che sono quelli che lavorano e conducono una vita regolare”. Anche chi vuol fare carriera onestamente, a costo di tanti sacrifici fa una vita regolare e lavora… e preciso lavora. E anche chi ogni mattina si rimbocca le maniche per andare all’università seriamente per realizzare dei sogni, per farsi un futuro lavora e si stanca e non per questo va considerato diverso. Chi sarebbero i fessi che conducono una vita regolare e lavorano? Se fessi sono i professori che insegnano con onestà, i medici che adempiono il loro dovere, gli agricoltori che con coraggio affrontano i problemi legati al loro settore, i netturbini, i parrucchieri, gli avvocati, i giudici, i poliziotti… e tutti coloro che credono nel proprio lavoro, indipendentemente dal settore in cui operano!!! Io direi proprio di no. Imparate ad usare termini più appropriati.
Non si tratta di dare ai ragazzi dei posti, dei luoghi, degli impegni… si tratta invece di andare nelle famiglie e recuperare i valori, gli ideali. Bisogna dire al ragazzo: tu sei importante, coraggio, credi in te stesso, non mollare mai, vai avanti… e vai controcorrente!!!
E controcorrente non significa: fai qualcosa di diverso, differenziati dagli altri! Vanno in controcorrenza quei giovani che si impegnano ad aiutare il prossimo, quei tanti giovani impegnati in associazioni di volontariato, quei giovani che decidono di trascorrere un sabato pomeriggio in ospedale con i bambini malati per regalare loro un sorriso, i giovani che stanchi di stare seduti nelle piazze e ai tavolini di un bar decidono di dare una scossa al loro paese e alla loro vita, che si impegnano a far bella la propria società, il paese in cui vivono. Mi dite chi insegna queste cose ad un giovane? Non i politici, non la società, a volte neanche i preti e neanche la famiglia… ed è qui l’errore: queste figure han perso spesso di credibilità.
Ben vengano gli arresti se possono servire a mettere tutti sul “chi va là”, a scuotere gli animi e il paese, ormai da tempo avvolto nel sopore e nella frase fatta “qui non succede nulla di negativo, possiamo dormire con le porte aperte”? ma quando mai!
Riprendere la discussione sulla legalizzazione delle droghe leggere? È assurdo. Informatevi sugli effetti dannosi delle droghe leggere: anche uno spinello, se assunto cronicamente per diversi anni può causare danni permanenti all’encefalo con atrofia della sostanza cerebrale (= assottigliamento, rimpicciolimento); e lo spinello non è che una prima tappa, un input ad assumere droghe più forti, più potenti. Informatevi, per favore e non cadete in false ragnatele. Non fatevi ingannare da chi promette false speranze.
Chi se ne frega se un politico o un prete è stato vicino ad un drogato o un tossicodipendente: tu intanto ci sei stato? Ti sei avvicinato al tuo amico che aveva bisogno? Ti sei avvicinato a chi dei problemi?
Facciamoci tutti un’attenta analisi di coscienza senza ricadere nelle frasi fatte, nelle storie ormai vecchie.
Prendiamo in mano la nostra vita, abbiamo il coraggio di trovare un senso. e basta alle demagogie che non portano da nessuna parte. Siamo critici con la nostra società e impegniamoci seriamente per cambiarla, anche nel nostro piccolo.
Ciao
una giovane di Palagianello.

Giovani in movimento ha detto...

Ciao Sunflower!innanzitutto garzie per aver lasciato un commento sul nostro blog!per cominciare volevo dirti che quello che abbiamo riportato è esattamente l'articolo scritto dal giornalista Cristella sul Corriere e delle cose forse vanno chiarite...."un’associazione culturale autonoma dai partiti ma collocata nella Sinistra" vuol dire essere di Sinistra ma non avere nessun collegamento con i partiti anche perchè la Sinistra,oggi come oggi,un partito lo deve costruire,anche a Palagianello,se non vuole rimanere al misero 3% dell'ultima tornata elettorale!
Poi,alcune cose dette quella sera forse sono state mal interpretate dal giornalista o forse scritte in un modo non troppo chiaro.Ad esempio,la frase "I nostri esempi di vita sono i “dritti” che fanno carriera e i “fessi” che sono quelli che lavorano e conducono una vita regolare” indica quello che la società ci suggerisce,ci vuole far passare,e cioè che il "dritto" è chi fa carriera(con tutti i mezzi possibili) e sta lì in alto,invece il "fesso" è chi butta il sangue tutte le mattine come dicevi tu.Ma questo è un messaggio che ci mandano tutti i giorni con il benessere,il lusso,le automobili,le discoteche,lo champagne e quant'altro che ci sbattono in faccia le trasmissioni in tv!
Come hai notato sono frasi che vanno prese una alla volta perchè non compongono un periodo o un solo pensiero di chi stava parlando,ma parti del discorso appuntate dal giornalista!
Sono pienamente d'accordo in quello che dici...non mi sognerei mai di chiamare "fesso" uno che si rimbocca le maniche tutte le mattine e va a studiare o lavorare,che sia professore,netturbino,dottore,meccanico,bracciante agricolo come me,per me non fa differenza...per me sono loro i cosiddetti "dritti".
Riprendere la discussione sulla legalizzazione delle droghe leggere non è assurdo,ma significa parlarne,capire a cosa può portare,ma parlarne.
Noi giovani abbiamo bisogno di parlare,di pensare,di esprimere,di agire,di cambiare...e non solo il bisogno,ma abbiamo anche il diritto e il dovere di farlo!
Non ho capito bene una tua frase..." Non fatevi ingannare da chi promette false speranze."
A cosa ti riferivi?
Nell'ultima tua frase mi trovi ancora in sintonia perchè,da quello che dici,anche tu come noi vorresti questa società e questa comunità migliore e vuoi impegnarti per farlo!Hai già fatto qualcosa in questo senso?